Il 21 agosto 1968 l’Unione Sovietica, insieme ad altri paesi membri del Patto di Varsavia, invadeva la Cecoslovacchia. Diverse centinania di migliaia di soldati occuparono il paese, con l’obiettivo di impedire il processo di liberalizzazione politica, noto con il nome di „Primavera di Praga“. In questo senso l‘occupazione ha avuto successo, tenendo di fatto il paese sotto controllo fino al 1989.
„Vivevamo dietro al filo spinato, a una doppia cortina di ferro con in mezzo una terra di nessuno, dice l’editore di Wikipedia Jindřich Nosek. „I soldati armati di kalashnikov con cani addestrati sorvegliavano i confini, per impedire che la gente fuggisse dal paese, non certo per proteggerci da un ipotetico nemico. Tutte le nostre attività private venivano sorvegliate dalla polizia segreta e da un’estesa rete di collaboratori. Tra i miei amici non pochi sono stati interrogati dalla polizia o addirittura incarcerati.
L’invasione ha posto fine anche alle esposizioni d’arte e in generale ai contatti con l’arte occidentale con la quale la generazione di Nosek si identificava fortemente. „Eravamo tutti influenzati dalla cultura hippies“, afferma Nosek: „capelli lunghi, alcol, amore libero, una forte opposizione all‘„élite“ dei governanti, il pacifismo. Quasi niente droghe. Ascoltavamo la musica occidentale e leggevamo la letteratura occidentale“.
L’aver vissuto in questi ambienti culturali aperti alle correnti artistiche, che a un certo punto sono state messe al bando, ha fatto nascere in lui l’amore per l’arte, il teatro, i film, la musica e la letteratura.
Nosek ha iniziato gli studi all’Università Carlo IV nel 1969, poco dopo l’invasione sovietica. Per guadagnare un po‘ partecipava a diversi campi di lavoro studenteschi e in questo modo riusciva a procurarsi dei libri sull’arte, disponibili nell’unica libreria internazionale che all’epoca si trovava a Praga. Grazie a mostre, organizzate all’epoca in modo semi-clandestino, riusciva a seguire l’arte contemporanea. Nel corso degli anni fece conoscenza di numerosi artisti e scrittori, attivi malgrado il soffocante clima politico in cui il paese era immerso.
Verso la fine degli anni Settanta Nosek portò a termine il dottorato in biologia, trovando in seguito lavoro nel campo della biologia chimica. Poco prima della „Rivoluzione di velluto“ del 1989, che restituì la democrazia al paese, Nosek divenne presidente della Comissione Culturale dell’Istituto di Genetica Molecolare dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Cecoslovacca. Negli anni Novanta si impegnò inoltre nella Comissione Culturale del Comune di Praga 7.
Dal 2011, poco dopo essesri ritirato in pensione anticipata per forza maggiore, Nosek iniziò a scrivere per Wikipedia. Fino ad allora la professione impegnativa non aveva lasciato molto tempo agli hobby, e tantomeno all’attività riguardante il profondo interesse per l’arte. „In un momento di crisi personale“, dice, „Wikipedia mi si fece avanti come una barca di salvataggio.“ Nosek vi si impegnò dopo aver constatato che, su internet, i nomi degli artisti presenti nella sua collezione privata, perlopiù fondatori dell’arte moderna ceca degli anni Sessanta, erano praticamente introvabili. Quel vuoto Nosek lo poteva e lo voleva colmare: „Wikipedia era diventata fonte primaria di informazione e io sentivo un’enorme responsabilità per la qualità dei miei contributi“. Nonostante le difficoltà, egli si mise all’opera; il suo primo articolo, uscito nell‘ottobre 2011, era dedicato a Jan Hladík, noto oggi in particolare per un suo ritratto dello scultore Alberto Giacometti.
Poco tempo dopo questa svolta, Nosek dava inizio al progetto di Biblioteca dell‘Arte con l’obiettivo di aumentare la quantità di articoli sull’arte ceca e di raggiungere al contempo un’alta qualità professionale dei testi. „Non è una cosa facile“, ammette. „Creare un nuovo articolo su un artista o su un’opera richiede non solo di documentarsi in varie biblioteche, ma anche di frequentare mostre e studi di pittori e dunque, tra l’altro, di dover camminare parecchio. La maggior parte dei wikipedisti non ha tempo da dedicare a una così estesa raccolta del materiale, quindi noi cerchiamo di coinvolgere nella scrittura di articoli anche studenti di storia dell’arte, inoltre sollecitiamo diversi editori perché scrivano sul tema“. Le sue ragioni per fondare il progetto della Biblioteca dell’Arte ce le confidò Nosek stesso:
„Personalmente mi interessavo in particolare della generazione degli artisti attivi negli anni Sessanta del Novecento. Molti di loro raggiunsero notorietà internazionale collezionando riconoscimenti alle varie mostre all’estero. Fin dalla metà degli anni Sessanta a Praga arrivavano, dall’Europa occidentale e dagli Stati Uniti, storici dell’arte e galleristi per visitare i loro studi. In seguito all’invasione sovietica del 1968 alcuni artisti avevano scelto l’esilio, mentre coloro che erano rimasti nel paese subivano persecuzioni e divieti di esporre in gallerie controllate dallo stato. E non tutti hanno vissuto fino alla caduta del regime comunista, nel 1989.
Il progetto della Biblioteca dell’Arte mi fece pensare tra l‘altro al tempo che correva veloce. Gli artisti di cui mi occupavo avevano ormai settant’anni, se non di più, e io volevo avere i loro ritratti fotografici prima che fosse troppo tardi. All’inizio il progetto non era tanto ambizioso, ma presto mi resi conto che in Wikipedia mancavano migliaia di nomi di importanti artisti cechi. L‘idea di concepire l’iniziativa con la massima generosità era di Terezie Zemánková, laureata alla Sorbonne e con un dottorato di culturologia a Praga. Faceva parte della mia cerchia di amici ed è stata lei a fondare l ‘Associazione di Storici d´Arte, Galleristi e Fotografi ArtLib.cz, la quale ci permise di chiedere dotazioni al Ministero della Cultura. A quel punto ho dato inizio alle pagine del progetto su Wikipedia, con l’intenzione di attrarre un maggior numero di editori e di collaboratori tra studenti, persone anziane e amatori dell’arte.“
Col tempo, il progetto si è orientato in particolare al collezionare riproduzioni digitali dell’arte ceca (e di ritratti degli artisti) per il server Wikimedia Commons, il quale conserva la maggior parte delle foto pubblicate su Wikipedia. „Le fotografie che illustrano l’opera dell’artista sono evidentemente molto più importanti di ogni descrizione“, dice Nosek per giustificare: „il grande dispendio di energia e di tempo nei tentativi, a volte impossibili, di raccogliere o almeno di scannerizzare le foto e di corredarle dei permessi di pubblicazione da parte degli autori, degli eredi o dei proprietari dei diritti d’autore.“
Il risultato del lavoro di tutti coloro che partecipano al progetto Biblioteca dell’Arte consiste in una grossa collezione di ritratti, quadri e sculture, collocati ora nel quadro del progetto gemellare di Art Library Project di Wkimedia Commons. Una buona parte delle fotografie proviene da collezioni di sei diverse istituzioni della Repubblica Ceca con cui Nosek collabora ufficialmente. Pur avendo fama di severi protettori e conservatori delle loro collezioni, queste istituzioni si sono mostrate disponibili – dal momento in cui egli riuscì a coinvolgere nella collaborazione anche la Galleria Nazionale, amministratrice delle più importanti collezioni del paese. „Dal momento in cui la Galleria Nazionale ha iniziato a fornirci fotografie di altissima qualità delle opere più significative“, dice, „è diventato molto più facile chiedere anche ad altre gallerie fotografie di oggetti da loro conservati, oppure di ottenere permessi di eseguire foto professionali direttamente nelle esposizioni.“
Tra le opere pubblicate su Wikimedia Commons figurano ad esempio:
- Il maggiore sta convincendo il minore (Větší domlouvá menšímu) (1969), Karel Nepraš
- Il pugile (Boxer) (1968), Bohumil Zemánek
- Come si educa col bastone (Jak vychovávat klackem) (1969), Zbyšek Sion
- La danza di un giovanotto (Tanec jednoho mladíka) (1967), Rudolf Němec
- Noli tangere circulus meos (1960), Jan Koblasa
Ed Erhart, Senior Editorial Associate, Communications, Wikimedia Foundation
Traduzione di Sylvie Richterová
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